Spaghetti & Vongole (Pevarasse!)

Spaghetti alle vongole
O lupini, O Chamelea gallina, sono quelle vongolette piccole dai colori poco apparisenti – color sabbia– che a differenza delle vongole veraci – troppo dolci e grandi secondo me -, hanno un buon sapore sapido, come di mare (ma va?)
Non è una vera e propria ricetta,
solo qualche accorgimento e passaggio da seguire bene per avere una spaghettata dal sapore di mare, che qui, proprio al mare, acquista ancor di più in sapore, sarà il profumo dell’aria, la pineta, le cicale che cicàlano tutto il dì,
la nostra erbetta aromatica, la mitica Santoreggia Montana, dal sapore dolce e delicato, ricorda un pochino l’orginano ma lascia un profumo di limone in bocca.

Ingredienti per 4 persone (2 adulti 2 bimbi mangioni):
1 kg di vongole veraci
350 gr di spaghettini (per me De Cecco va benissimo)
1/2 bicchiere di vino bianco
1 cucchiaio di burro
2-3 cucchiai di olio extra vergine
1-2 peperoncini
3-4 rametti di Santoreggia o altre erbette

Spaghetti con le vongole

Procedimento:
In una padella larga schiacciare uno spicchio d’aglio, metterci l’olio, il peperoncino, 1/2 bicchiere di vino, scaldare un po’ e poi versarci le vongole, precedentemente ammollate in acqua fredda per pulirle dalla sabbia,
alzare bene la fiamma finchè le vongole si apriranno tutte;
A parte, avrete messo a bollire l’acqua salata, versare gli spaghetti, e a metà cottura, spostarli nella padella con le vongole, continuare la cottura “spadellando” vongole e spaghetti, aggiungere un cucchiaio di burro (sì, ci sta 🙂 ) e le erbe alla fine.
Semplicemente, ti senti il sapore del mare in bocca.

Sardine al forno – veloci veloci

Sardine al forno

Nel 2009 postai solo una ricetta – che record!! – vediamo se quest’anno riesco a farne qualcuna in più!

Allora, ricetta semplicissima, si fa da sola:

Servono sardine od alici fresce tagialte a metà ed eviscerate, più o meno una dozzina a persona – qualche pezzetto d’aglio, prezzemolo – o se piace la buccia di un limone grattuggiata – olio extra vergine e pan grattato.

Preriscaldare il forno a 200°,
ungere delle pirofile e cospargerle di pan grattato, fare strati di sardine o alici, spolverizzare tra strato e strato con pan grattato, prezzemolo tritato o buccia di limone, inserire qua e là qualche spicchio d’aglio, un filo d’olio sopra e 20 min in forno o finchè il pesce sarà dorato.

Più breve non potrebbe essere.

Orata e branzino al sale con agretto


Proprio due righe – due – le devo spendere per descrivere quest’erbetta appena scoperta: all’apparenza sembrerebbe erba cipollina, ma con i filini molto più cicciotti, con colore verde brillante che sfuma verso il rosa alla base;
il sapore, sorprendentemente, è simile allo spinacio, ma molto molto più intenso, quasi uno spinacio selvatico (esiste boh?); inoltre, anche dopo la cottura, diventa sì tenero ma scrocca piacevolmente in bocca.
Oltre ad agretto, è conosciuto con nomi particolarmente buffi come “Erba del Frate”, “Senape dei Monaci” e “Roscano”.
Non va cotta tantissimo, in rete le informazioni sono scarse e frammentarie, comunque su e giù il consiglio che va per la maggiore è di cuocerlo al vapore o lessarlo leggermente, io semplicemente l’ho messo nella pentola antiaderente, dopo aver tagliato le radici, e a fuoco medio-basso l’ho cotto per pochi minuti incoperchiato.


L’ho abbinato al gran classicone che non stanca mai, almeno per noi è così, una bella orata e due branzini al sale, non c’è ricetta solo qualche accorgimento:
– il pesce deve avere le lische, altrimenti la pelle alla fine della cottura verrà un po’ impasticciata con la crosta di sale, non va bene;
– il pesce dovrà esser ben asciutto;
– io fodero una teglia grande con i fogli di carta da forno, altrimenti poi per staccare il sale serve il martello pneumatico, bagno un po’ il sale grosso, in modo di poterlo compattare meglio, faccio un primo strato sul fondo, sistemo i pesci abbastanza staccati l’uno dall’altro, e mi diverto a coprirli con il sale
– il pesce dev’essere completamente avvolto nel sale, sopra sotto, ai lati, infatti serve parecchio sale per questa cottura, io per questi tre pesci ne ho usati 3 chili.
– non servono aromi, niente erbette o spezie all’interno dei pesci, il sale cuocerà il pesce sigillandone gli aromi suoi naturali, più buono di così non si può!
– a crudo, condire giusto con un filino ino d’olio d’oliva dal sapore leggero.