Finger Food – Crostatine agli asparagi e alle melanzane

Mio marito insisteva da una vita con ‘sto finger food, io lo consideravo un po’ troppo snob, insomma, cibo per “spararsi una posa”.
Beh, è vero che è alla moda, che parlare di finger food è da fighetti, ma alla fin fine che cos‘è? nient’altro, secondo me, del “solito” cibo, ma versione piccolina, da mangiare senza forchetta…monoporzione, forse un pelo più impegnativo da fare rispetto al solito, ma esteticamente può dare delle soddisfazioni, ci si può sfogare un po’ di creatività.
Pratico per gli ospiti, soprattuto se sono in tanti, e magari preferiscono stare in piedi a chiacchierare…io me lo immagino perfetto anche ad un banchetto all’aperto, in giardino, così senza costringere gli invitati a sedersi tutti assieme al tavolo, si possono disporre tanti tavolinetti con qualche sedia per chi vuole, e tanti vassoi con queste piccole creazioni.

Allora, ho fatto la base per le crostatine, e visto che la patè a sucre di Cristope Felder era venuta buonissima, ho provato a fare la patè a quiche come suggeriva il Cavoletto , neanche a dirlo, anche questa pasta è favolosa.

Ingredienti per la pasta:
200gr di farina
5g di ale
90g di burro a pezzetti
1 uovo
20g d’acqua

Per le crostatine agli asparagi:
un mazzetto di asparagi verdi
150 gr di ricotta
qualche acciuga
parmigiano grattuggiato
olio extra vergine d’oliva

Per le crostatine alle melanzane:
3 melanzane di medie dimensioni
2-3 spicchi d’aglio
parmigiano grattuggiato
erba aglina– se volete, erbe aromatiche a vs gusto (menta, prezzemolo, erba orsina, erba cipollina, ..)
formaggio a dadini a piacere
olio extra vergine d’oliva

preparazione base:
unire in una terrina il burro a pezzetti a temperatura ambiente, la farina e il sale, lavorare con la punta delle dita finché si otterranno tipo delle briciole di burro che avrà assorbito la farina.
A questo punto, aggiungere l’uovo e l’acqua, impastare leggermente, formare una palla e mettere a riposare in frigo per 2 ore almeno. Se ne avanza, potete conservarla nel congelatore.

preparazione ripieno asparagi:
pulire gli asparagi ( a proposito, ho comprato il pela asparagi, una fig@ta, 5 euro spesi bene), tagliarli a tocchetti e metterli in padella antiaderente, con un filo d’olio d’oliva, le alici, e 2 o 3 cucchiai d’acqua, cuocere con il coperchio, finché non saranno morbidi (mezzoretta) – mettere da parte le punte- , frullare il tutto (le alici dovrebbero bastare a salare il composto, in caso, aggiungere più sale), aggiungere il parmigiano grattugiato e la ricotta, salare e pepare a gusto.

preparazione ripieno melanzane:
pelare le melanzane con il pelapatate, la buccia servirà per guarnire le crostatine, tagliata sottile sottile – io non ci sono riuscita, bisognerebbe fare delle strisce sottili sottili tipo capelli, forse bisognerebbe provare con un coltello di ceramica – e tenerle da parte.
Cuocere come preferite le melanzane, al vapore, al forno, in padella..io prima le cuocio al vapore, poi le ho passate in padella con un po’ di olio evo, qualche spicchio d’aglio, poi ho aggiunto fior di sale, erba aglina e ho dato una passata di minipimer, ma mantenendo alcuni pezzetti grossi, per sentire la polpa della melanzana. Aggiungere il parmigiano, volendo anche del formaggio a dadini, tipo montasio, provola, scamorza, di capra…

Stendere la pasta negli appositi stampini, precedentemente oliati, riempire con il ripieno scelto, e infornare a 180° finché la pasta non si sarà colorata, il ripieno dovrà essere sodo (mezzoretta).
Guarnire le crostatine di asparagi, con le punte assaporite con l’acciuga,
per le crostatine alle melanzane, soffriggere le strisce di bucce in olio evo, per pochi minuti, sgocciolarle e asciugarle con la carta, adagiarle sulle crostatine.

Come si vede dalle foto, non sono brava a fare i bordi 😛 c’è qualcuno che gentilmente mi spiega come si fanno?
grazie!!

Panna cotta con mandorle, miele, e matcha

Il Matcha, questo famosissimo tè verde (pure un po’ trendy, se me lo consentite; sembra che non sei nessuno se non hai il matcha, peggio ancora se non lo conosci, un po’ come i levis negli anni ’80) costoso quasi come polvere d’oro, e a me fa schifo.
Come tutti i tè verdi, non mi piacciono proprio, con sto sapore amaro che mi sa di fieno fermentato al sole (sì, mi ricorda l’odore acre nei campi o in montagna quando ha piovuto e c’è il fieno tagliato da tempo, solo che in questi casi mi può piacere, nel palato, no), quando l’ho comprato già lo immaginavo che non mi sarebbe piaciuto, ma non ho potuto resistere…ho visto questa ricetta di Fiore, e che dire, parla da sola, mi sono innamorata di questo verde.
Che tra l’altro è tra i miei colori preferiti.
Ma, c’è una particolarità, ho scoperto, che mi piace e tanto anche, con le mandorle ed il miele, perché questo coso qui non è durato più di 5 minuti, buonissimo!

Così, ho pensato di fare la panna cotta (non zuccherata) nei bicchierini, e variegarla con delle mandorle ridotte a farina, del miele, e del matcha.

Ingredienti:
per 8 bicchierini da 50ml:
400ml panna fresca
2 fogli di colla di pesce
5 cucchiaini di miele
una manciata di mandorle ridotte in farina
due – tre cucchiaini di matcha
matcha per spolverare

preparazione:
portare a bollore la panna, spegnere subito ed aggiungere i fogli di gelatina strizzati bene, precedentemente ammollati in acqua fredda, e mescolare bene.
Prelevare una piccola quantità di panna, tipo 6-7 cucchiai, incorporare il matcha e scioglierlo bene, versare la panna cotta al tè n bicchierini;
prelevare altri 6-7 cucchiai di panna, e incorporare il miele (andate a vostro gusto, assaggiate per sentire se bastano 5 cucchiaini, considerando che non c’è altro zucchero) e le mandorle ridotte in farina, e mettere da parte.
Se volete fare degli strati netti di colore, mettete le panne cotte in freezer per 10 minuti, e poi versateci sopra la panna cotta rimasta, altrimenti se volete “variegare” come ho fatto io, versate subito la panna cotta rimasta nei bicchierini, e metteteli in freezer per alcuni minuti, estraeteli quando la panna si sarà un po’ solidificata, a questo punto versate la panna cotta con il miele e le mandorle (così non si depositerà sul fondo), e spolverizzate con poco matcha.
Far raffreddare in frigo per 2 ore prima di consumare.

Tarte Normande

Ecco qui, questa è naturalmente la mia versione della “Tarte Normande“, e premetto di non aver mai mangiato prima questa torta, quindi non so se è “giusta” o “conforme all’originale” o che ne so…ma è buona, golosa, ricca..gnam gnam insomma… non è a mio avviso da colazione, perché è un po’ impegnativa,
più indicata da pomeriggio della domenica, accompagnata con il tè o il caffè;
Inoltre non vedevo l’ora di provare la pasta da crostata come da ricetta di Cristophe Felder – una meraviglia di pasta-.

quindi, eccola qui:

ingredienti pasta base:
150g di burro morbido
95g di zucchero al velo
1 uovo
1 g di vaniglia liquida (io ho usato un pizzico di vaniglia bourbon in polvere)
250g di farina
30g di mandorle in polvere (basta passarle nel tritatutto con un po’ di zucchero)
5g di sale

Preparazione della pasta:
In una terrina impastare il burro, lo zucchero, la farina di mandorle, la vaniglia e il sale, poi aggiungere l’uovo ed in fine la farina; fare una palla con la pasta, avvolgerla nella pellicola e riporla in frigo per almeno 1 ora.

ingredienti ripieno:
750 gr di mele (io ho usato le renette)
50gr di burro
4 uova
400 ml di panna fresca
90 gr di zucchero
1 cucchiaio di Calvados (ops..non ne avevo)
1 cucchiaino di cannella (io, non la metto, personalmente non mi piace in questo tipo di torta alle mele, è un di più)

procedimento:
foderare lo stampo o gli stampi (con queste quantità, io ho usato una teglia da 22 cm e una da 15), con la pasta stesa sottile (3 mm),
bucherellare il fondo, e ricoprire con qualche fagiolo secco;
far cuocere in forno per 30 min. a 180°.
Nel frattempo preparare le mele, sbucciarle, tagliarle in grosse parti, e fare “caramellare” in una pentola su cui avrete fatto caramellare un po’ di zucchero con burro.
Passare 3-4 minuti le mele, e trasferirle su un foglio di carta da forno; ripetere l’operazione di “carammellatura” ( è giusto così?) fino ad esaurimento delle mele.
Preparare la crema sbattendo le uova con lo zucchero, la panna, il calvados e la cannella (girare piano, non deve diventare spumoso!)
Sul fondo di pasta cotto, disporci sopra le mele con il dorso verso l’alto (come per la tarte tatin..coming soon) e versarci sopra la crema di uova e panna,
infornare a 160° gradi finché la crema non si sarà colorita (tipo creme caramel).
Far intiepidire..e mangiare subito (è buona anche fredda, ma personalmente la preferisco tiepidina)

Lasagne di zucca e porro

Che bellezza, fare le foto in giardino!
Ora che c’è l’erbetta bella, quella verdolina, fresca e sottile, che ti fa sperare che il tempo che dedichi al giardino(taglia l’erba, raccogli le foglie, togli il muschio, bagna la terra, ritaglia l’erba…e via dicendo), invece di sonnecchiare in salotto la domenica pomeriggio, o andare a zonzo da qualche parte, sia tempo investito bene.
Ho fatto queste lasagne, perché avevo un’altra zucca e sempre per i motivi che spiegavo qui sotto, sono in piena voglia-nostalgia di zucca;
la zucca secondo me si abbina benissimo ai porri (che sono anche bellissimi, tagliati, di un verdolino..), che danno sapore ma non sono troppo invadenti come potrebbero essere le cipolle.
Perdipiù, dovevo risolvere il “problema” di preparare qualcosa di pronto per la pausa pranzo della settimana lavorativa, e cosa c’è di meglio di una bella teglia di lasagne?
Così senza surgelarle, le conservo nei contenitori sotto vuoto, poi qualche minuto di microonde ed è pronto!
Ecco giustificata la quantità abbondante di ingredienti, ma tant‘è, soffriggere 3 porri o 8 non è che cambi tanto – io lo faccio anche con il soffritto, quantità industriali, poi quello che avanza lo metto in congelatore –

Ingredienti:
sfoglia fresca all’uovo (ehm, io non riuscivo a farla in casa, purtroppo, quindi l’ho comprata già pronta, quella del famoso sig. R., non è malvagia, ma se volete farla, tanto meglio 🙂 );
1 zucca da 1,5 kg circa, io ho usato la mantovana (buccia grigio-verde);
9 porri di media grandezza;
besciamella (vedi sotto) – con questa è meglio non accontentarsi dei prodotti pronti, ci si mette pochissimo a farla, ed è molto meglio (sapore, consistenza) di quella già pronta;
ricotta affumicata o parmigiano grattugiato;
olio extra vergine d’oliva q.b.;
sale q.b.

Ingredienti besciamella:
90 gr burro
90 gr farina
1,1 lt di latte
sale q.b.
noce moscata grattugiata, se piace.
Preparazione ripieno:
Cuocere la zucca a pezzi, in forno statico a 180 gr. finché sarà morbida (prova forchetta); circa 30-40 min.
Privarla della buccia e raccogliere la polpa, schiacciandola con una forchetta in una terrina.
Pulire i porri, affettarli, e soffriggerli in una padella capiente con l’olio d’oliva.
Quando si saranno appassiti, toglierne 3/4 dal fuoco, e sul 1/4 rimasto in padella aggiungere la zucca, farla insaporire per 5-7 minuti a fiamma bassa, e poi frullare il tutto con il minipimer.
Frullare, separatamente, anche i restanti porri.
Preparare la besciamella, iniziare on il “roux“, burro + farina, in una casseruola a fuoco basso, cuocere per 12-14 minuti (si potrebbe fare anche in minor tempo, ma cuocendolo di più si sentirà molto meno il sapore di farina), poi aggiungere, poco alla volta e mescolando bene con il cucchiaio di legno, il latte caldo, fino ad esaurimento; salare e aggiungere la grattatina di noce moscata, e continuando a mescolare, cuocere fino ad ottenere la densità voluta (se usate la sfoglia sottile, già pronta, che non ha bisogno di cottura, lasciate la besciamella più liquida, altrimenti si seccherà troppo).
Iniziare l’assemblaggio: imburrare una pirofila (la mia era larga 20, lunga 30, alta 9 cm.),
1° strato besciamella, poi la sfoglia, 2° strato la purea di zucca, poi la sfoglia, 3° strato purea di porro, poi la sfoglia, 4° strato purea di porro + purea di zucca, poi la sfoglia, 5° ed ultimo strato besciamella, più qualche rimasuglio delle due puree, e grattugguata di ricotta affumicata o parmigiano.
Preparare il forno a 180°, cuocere per 35-45 minuti (per non far abbrustolire troppo la ricotta grattugiata, per i primi 25 min. ho coperto la teglia con un foglio di stagnola).

Gnocchi di zucca

Le ricette a base di zucca sono una mia mania.
La zucca mi piace un sacco, per giunta è saziante, poco calorica, colorata (anche l’occhio ha la sua parte!).
Quindi, prima che anche le ultime zucche spariscano, (cavoli, altro che inverno, qua ci sono 16 ° oggi!) faccio i gnocchi di zucca:

Premessa sugli ingredienti: è indispensabile che si usino zucche dalla polpa soda ed asciutta, io uso le mantovane con la buccia verde-grigia – altrimenti bisognerebbe aggiungere troppa farina per addensare la pasta con il risultato di mangiare gnocchi di farina con retrogusto di zucca.
Sempre per lo stesso motivo la zucca va cotta al forno, per farla asciugare il più possibile.
In certe ricette si utilizzano le patate, tipo metà patate e metà zucca..beh, io trovo che il loro gusto e la consistenza tipica tendano a prevalere troppo sulla zucca, quindi per asciugare e rassodare il composto io uso la ricotta; ricotta anche lei dev‘essere ben asciutta, eventualmente va fatta asciugare e scolare (scolapasta o chiusa in una garza appesa).
Purtroppo le dosi sono ad occhio, io faccio una prova cuocendo pochi gnocchi, e poi aggiusto di farina se è necessario.

ingredienti per 6 persone:
una zucca da 1,5 kg
200-230 gr di ricotta asciutta
4-5 cucchiai di farina
2 uova
2 cucchiai di pan grattato
1 cucchiaino di sale

per il condimento:
burro q.b.,
qualche fogliolina di salvia
semini di papavero
ricotta affumicata per grattuggiare

Procedimento:
tagliare la zucca a pezzi, privarla dei semi, e cuocerla in forno statico a 180° finché non risulterà tenera, circa 1/2 ora (prova forchetta); lasciar intepidire, poi togliere la buccia e schiacciare la polpa nel passapatate.
Unire alla polpa di zucca la ricotta ben scolata, il pan grattato, le uova e il sale ed infine la farina per raggiungere la consistenza giusta, ma sempre morbida.
Portare ad ebollizione l’acqua, se avete due pentole grandi usatele tutte e due, perché questi gnocchi intorbidiscono molto l’acqua, quindi dopo un po’ l’acqua sarà troppo pasticciata di zucca e si incollaranno tra di loro…quindi meglio preparasi con un’altra pentola con l’acqua pronta.
Accendere il forno a 150° e preparare una pirofila da forno imburrata .
Sciogliere un po’ di burro in un tegamino con qualche fogliolina di salvia.
Quando l’acqua bolle, “scucchiaiare” con due cucchiai o due cucchiaini gli gnocchi tuffandoli direttamente nel’acqua, poi con una schiumarola raccogliere gli gnocchi quando verranno in superficie, disporli nella pirofila, e via così fino a fare il primo strato, versarci sopra un po’ di burro fuso ed infornare, intanto cuocere gli altri gnocchi, prepararli su un piatto e poi aggiungerli al primo strato, e continuare così fino ad esaurimento (non fare più di 3 strati di gnocchi).
alla fine lasciare la pirofila altri 5 min in forno, poi spolverare con i semini di papavero e servire, accompagnando con la ricotta affumicata grattugiata.
Zucca, notizie dalla rete:
– circa 17 calorie per 100 grammi;
– ricca di potassio, calcio, fosforo, e magnesio, ha un’azione antiossidante; inibitrice dei radicali liberi, combatte l’invecchiamento precoce;
– ricca di vitamina A e C: possiede proprietà digestive, rinfrescanti, lassative e diuretiche;
– la zucca intera può essere conservata per mesi in un luogo buio, fresco e asciutto.

Frittelle allo zabaione (anche dette: bignè fritti, gonfietti)

Beh, ormai carnevale è bello e che finito, ma purtroppo causa lavoro lavoro lavoro, interrotto per giunta da una specie di influenza-indigestione (sigh!), sono in ritardissimo con tutto; oppure sono in largo anticipo sul prossimo anno :-).
Allora, l’impasto di queste frittelle è lo stesso per i bignè, per fare in modo che si gonfino in frittura, per poterle poi riempire, di .. crema pasticciera, panna, chantilly, o zabaione come in questo caso;
Sono venute bene, avevo timore che mi venissero male, perché a dire il vero non ho molta esperienza in fritture, friggo 2-3 volte l’anno, 1 volta per le frittelle, un’altra per gli arancini, e in estate quando ho i fiori di zucca dell’orto della mamma.
Insomma sono state spazzolate in un batter d’occhio, e ad essere sinceri non erano poi così tanto lontane dalle cugine famose di Tonolo a Venezia (ma loro son più di 100 anni che le fanno!);
mangiate sia giovedì grasso che domenica, visto che passavo di qua, alla faccia dell’indigestione!

fuori
..e dentro


Ingredienti bigné:
acqua 25oml
uova 3
burro 80g
farina 150g
sale un pizzico
olio di arachidi per friggere
zucchero 20 gr
zucchero semolato q.b.

Ingredienti zabaione:
4 tuorli
100 gr di zucchero
1/2 bicchiere di marsala secco
a piacere, panna montata o mascarpone

Preparazione bigné:
Portare ad ebollizione l’acqua con il sale, e il burro, quando quest’ultimo si sarà sciolto, togliere dal fuoco, ed incorporare tutta in una volta la farina, mescolando energeticamente, poi rimettere sul fuoco per alcuni minuti, finché la pasta non si staccherà dalle pareti, asciugandosi.
Lasciar intiepidire un poco, e poi unire mescolando ben bene, le uova uno alla volta.
Traferire il composto nella sac à poche, oppure usare due cucchiai, e fare tanti macchietti su un foglio di carta da forno; scaldare abbondante olio (le frittelle dovranno galleggiarvi), e quando sarà arrivato a temperatura, friggeteci i bigné, pochi per volta perché si gonfieranno in cottura.
Toglierli dall’olio con una schiumarola, e adagiarli sulla carta assorbente, poi subito dopo farli passare velocemente ma con delicatezza nello zucchero semolato (quello al velo si appiccicherebbe troppo)

Lasciarli raffreddare e nel frattempo preparare lo zabaione, sbattendo i tuorli con lo zucchero a bagnomaria (io lo faccio direttamente sul fuoco, con una casseruola dal fondo spesso, fuoco basso, ma solo se ho più di tre tuorli) finché il composto diventerà chiaro e spumoso, quindi aggiungere a filo il marsala, continuando a sbattere (c’è chi lo aggiunge caldo caldo, non ho mai provato ma i risultato dovrebbe essere lo stesso) finché non si gonfierà bene.
Lasciar raffreddare, e poi incorporare a piacere 150 ml di panna montata o qualche cucchiaio di mascarpone.

Riempire la sac a poche (punta fina fina) con lo zabaione e farcire le frittelle.
Mangiare!

vetrina di Tonolo

il ponticiello prima di Tonolo

Pane al burro


In realtà il nome della ricetta sarebbe “Focaccia Aromatica” (ricetta originale delle sorelle Simili), io l’ho presa qui, prevederebbe l’uso del rosmarino, o altre erbe aromatiche, ma io uso semini di papavero, zucca, sesamo, etc..;
E’un pane molto profumato, di burro e di olio, si presta bene per fare crostini come antipasto, o per accompagnare la Tartare di carne (come ho fatto io); inoltre è di veloce realizzazione, 30 + 20 min di lievitazione, e 25 min in forno.

Ingredienti:
500 gr di farina “00”,
50 g di burro (non riesco mai a trovare lo strutto buono),
70 gr di olio evo,
250 gr di acqua,
25 gr di lievito di birra,
10 gr di sale,
quello che volete per guarnire (rosmarino, peperoncino, erba cipollina, semini vari..),
olio evo per spennellare.

Sciogliere il lievito nell’acqua, aggiungere alla farina e impastare con il resto degli ingredienti.
Far riposare al caldo, coperto con u telo, per 30 minuti;
poi stendere l’impasto (senza lavorarlo) con uno spessore di mezzo cm su un foglio di carta forno e usando una rotella dentellata tagliare l’impasto in striscioline larghe 2 cm e spennellare con olio evo, spolverizare di semini, o rosmarino, etc…
Lasciar lievitare 20 minuti e infornare in forno preriscaldato a 180 gradi per 25-30 minuti (la ricetta originale prevede 15-20 min, ma a me non si è mai cotto in quel tempo, per regolarsi basta togliere il pane dal forno quando la superficie incomincia a dorarsi).
Non serve usare la placca da forno, è meglio mttere l’impasto, steso sulla carta oleata, direttamente sulla gratella.
Una volta cotta basta piegare lievemente la focaccia in corrispondenza dei tagli per staccare i singoli bastoncini.

I Baci

Probabilmente questi cioccolatini non arriveranno a San Valentino, ma pazienza, toccherà rifarli 🙂
I complimenti per questa ricetta vanno ad AB+ , visto che la ricetta l’ho presa da Note di Cioccolato.
Rispetto alla ricetta di AB+ devo dire che preferisco non tritare troppo finemente le nocciole (si vede) perché mi piace sentirle bene, e che non ho usato tutto cioccolato la latte per il ripieno, ma ho fatto metà latte e metà fondente.
Questi Baci sono molto buoni, faci da realizzare, ci vuole solo un po’ di pazienza per preparare le praline e fare la copertura, ma è un piacevolissimo “lavoro” da fare la domenica pomeriggio.

Ingredienti (per 40 baci circa):
Cioccolato al latte 100gr
Cioccolato Fondente 300gr
Nocciole tostate 200gr
Zucchero a Velo 130gr
Panna fresca 4 cucchiai

Procedimento:
Tritare 150gr di nocciole con lo zucchero, poi aggiungere la panna, e il cioccolato al latte più 100gr di cioccolato fondente fusi a bagno maria. Mescolare il tutto e mettere in frigo per 20 min (altrimenti è troppo appiccicoso e si appiccica tutto alle mani)
Estrarre dal frigo l’impasto, e fare tante palline prelevando l’impasto con un cucchiaino; appoggiare una nocciola su ogni pallina, con una leggera pressione.
Disporre le praline su una placca rivestita di carta da forno e lasciarle solidificare in frigo per 30 min.
Nel frattempo preparare il cioccolato fondente, fuso a bagno maria e temprato, ed immergervi le praline aiutandosi con una forchettina, per poi lasciarle asciugare su una gratella (ho provato a lasciarle sulla carta da forno, ma il cioccolato non “cola” con il risultato di avere la base della pralina più larga del resto).

Carciofi Ripieni

Purtroppo non c’è stato nessun post nuovo dalla settimana scorsa, perché per un po’ di giorni sono stata bloccata dal mal di schiena (ahi, la sciatica!), poi mi son presa un raffreddore tremendo, sabato e domenica il mio giardino urlava vendetta, o mi decidevo a tagliare, potare, pulire, oppure sarebbe diventato inesorabilmente una selva oscura;
poi domenica sera ho mangiato male quindi non ho chiuso occhio tutta la notte (non ho cucinato io 🙂 ) ..e alle sei dovevo essere in piedi! insomma sono una lagna moribonda!
Beh, ieri sera stavo finalmente bene, così ho comprato queste qui:

Ingredienti: 4 carciofi “mamme romane”, prezzemolo, aglio, pangrattato, pecorino grattugiato, sale, olio extra vergine d’oliva.

Preparazione: preparare il ripieno, tritare abbondante prezzemolo, aglio, aggiungere i pecorino, l’olio, e addensare con il pangrattato, fno ad ottenere una pappetta non troppo liquida; salare.
Pulire i carciofi, tagliare i gambi in modo che la testa riesca a stare bene in piedi, togliere le foglie più esterne e le punte, non buttarle, – a parte che mi sembra uno
speco buttare via tutta sta roba, ma poi secondo me sono molto saporite le foglie dure, quindi perché non usarle? – ma usarle per fare un “brodo” di carciofo che utilizzerete per bagnare in cottura.
Spellare i gambi, e tagliarli a tocchetti; prendere le teste, aprire con delicatezza il cuore, e con un cucchiaino riempire con il composto;
nel frattempo avrete fatto colorare leggermente due spicchi di aglio sulla pentola con un po’ d’olio, quindi disporre le teste, facendole stare in piedi e mettendo i gambi sul fondo (vedi foto grande),
aggiungere il brodo di carciofo fino ad arrivare quasi al bordo della mamma, e far cuocere a fuoco basso prima con il coperchio per 40 minuti, poi altri 15 min per far evaporare e restringere l’acqua.
Preferisco questa cottura lunga, a fuoco lento e con tanto liquido perché il carciofo diventa più morbido.
Ecco il risultato:

Risotto allo zafferano e cipolle

Ricettina semplice semplice, in 20 min. questo risotto è pronto;
la buona riuscita dipende molto dalla qualità del riso, io uso il carnaroli, o il vialone nano, preferibilmente di questa marca qui:
anche il tipo di zafferanoè importante, purtropo quello in pistilli costa una cifra spropositata, però il risultato è più profumato e gustoso.
Grazie a questa buona qualità di riso, non serve mantecarlo alla fine con il burro, basta mescolare forte forte il risotto ancora nella pentola, poi distribuirlo nei piatti ed aspettare qualche secondo prima di servire.

Ingredienti (4 persone): 500 gr di cipolle fresche, 1 manciata di riso a testa, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, brodo vegetale, olio extra v. d’oliva, 1 pizzico di zafferano in pistilli, sale.

Procedimento: soffriggere leggermente le cipolle fresce tagliate a rondelle, non troppo fini,
aggiungere un po’ d’acqua calda con i pistilli di zafferano, mescolare ed aggiungere il riso, alzare la fiamma e far tostare leggerente il riso, poi sfumare con un po’ di vino, ed aggiungere un po’ di brodo alla vota, mescolando piano. Salare. Per la qualità che uso io il tempo richiesto è i circa 14-15 minuti, spegnere il fuoco e sbattere bene il risotto (fa aprire bene il chicco, facendo fouriuscire più amido).
Aspettare qualche secondo, e disporre nei piatti.